CREVIT, MARCO MELEGA: “UN CIRCUITO SICURO E TRASPARENTE CHE SOSTIENE CONCRETAMENTE PRIVATI E AZIENDE”
Milano, 1 dicembre 2014 -
“Come ho ripetuto più volte gli utenti possono aprire gratuitamente un conto Crevit e i piccolissimi costi richiesti da Crevit, detti commissioni,
rappresentano il minimo necessario per assicurare la stabilità del circuito e
alimentare costantemente il Sistema. Le commissioni, pari al 2% su ogni
accredito ricevuto dall’utente in “moneta” complementare ovvero al
raggiungimento di risultati in termini di vendita o pari al 5% sull’importo di
un eventuale fido richiesto dagli utenti prima di aver realizzato vendite in
“moneta” complementare, sono senza dubbio le più basse per il settore. Si pensi
che ogni giorno paghiamo commissioni decisamente più alte per delle transazioni
bancarie, senza beneficiare di alcun servizio aggiuntivo (marketplace,
pubblicità gratuita, restituzione errati accrediti). Un utente convenzionato ha
anche la possibilità di effettuare
operazioni in assenza di commissioni e, quindi, “comprare senza denaro”
attraverso il programma “RACCOMANDA
CREVIT”. Infatti, la piattaforma riconosce 25 Crevit per amico presentato,
che potranno essere liberamente spesi all’interno del circuito senza che
vengano richieste commissioni. Contrariamente a quanto scritto, richiedere un fido è una possibilità, non
un vincolo. Esso rappresenta il “cuore” del circuito Crevit, attraverso il
quale viene anticipata per conto dell’utenza convenzionata che ne fa richiesta
la disponibilità di moneta complementare. Dopo 24 mesi, se l’utente
convenzionato avrà sul proprio conto una quantità di Crevit pari o superiore al
fido inizialmente richiesto la posizione verrà interamente sanata mediante
compensazione contabile, altrimenti si potrà rinnovare il fido o chiudere la
posizione in denaro laddove il conguaglio della compensazione contabile
evidenzi una posizione di debito effettiva nei confronti del circuito. Vi sono
dei criteri alla base dell’istruttoria di fido per un utente convenzionato che
ne fa richiesta, e sono racchiusi nel RATING CREVIT, una procedura che verifica il potenziale inespresso
aziendale degli utenti convenzionati successivamente alla loro registrazione.
Occorre precisare quanto detto in merito al pagamento dell’IVA. Ogni movimentazione, cessione, acquisto di “buoni spesa
virtuali del circuito CREVIT” è un’operazione “fuori campo IVA” (art. 2 comma
3^ lettera a del DPR 633/72) e per convenzione viene disciplinata tra gli
utenti e da/per Crevit Italia srl mediante fatturazione degli stessi. Di
seguito un esempio: l’utente 1 acquista dall’ utente 2 un prodotto o servizio
valorizzato 100+iva 22% pagandolo al 100% in Crevit. L’utente 1 emette fattura
per il prodotto/servizio all’utente 2 di 122,00. L’utente 2 emette all’utente 1
fattura con codice IVA DPR633/72 art.2 comma 3 lettera a, per la cessione di
122 Crevit. Utente 1 e Utente 2 compensano contabilmente le fatture ed azzerano
le reciproche posizioni. Il progetto di sviluppo della piattaforma tecnologica
Crevit è nato circa quattro anni fa, ha
richiesto importanti studi e investimenti finanziari nella realizzazione e nell’implementazione
del portale informatico e la presenza di uno speciale algoritmo matematico che
garantisce la totale stabilità del Sistema anche in caso di default degli
utenti convenzionati. I Crevit, aventi valore convenzionale pari a 1 Euro,
vengono emessi ed accettati dagli utenti secondo le proprie disponibilità e
tutte le transazioni, avvenendo rigorosamente attraverso la piattaforma
informatica e non esistendo Crevit in forma cartacea, sonotracciate e
monitorate. A seguito dell’inchiesta pubblicata da Altroconsumo è molto
importante fare chiarezza sulle questioni sollevate dalla giornalista. Occorre
sempre interagire con gli interlocutori accreditati prima di effettuare
qualsiasi transazione, perchè il marketplace è uno strumento governato dagli
utenti convenzionati, e il sistema si limita al monitoraggio ed alla garanzia
delle transazioni. Naturalmente è dovere
degli utenti che utilizzano la piattaforma Crevit operare correttamente e garantire la disponibilità di beni, pena
l’esclusione dal circuito.
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