giovedì 9 ottobre 2014

Cose belle del mondo Crevit



Una delle cose belle di Crevit è la chiarezza. Come ho scritto nel post precedente, non si propone come moneta alternativa, bensì come moneta complementare. Nel senso che non pretende di sostituirsi alla moneta che ha corso legale, nel nostro caso l’Euro, ma vuole affiancarlo favorendo la sostenibilità economico- aziendale in forma trasparente con l’obiettivo di intervenire nella crisi economica aiutando privati ed aziende ad accedere ad una nuova forma di credito integrativo o complementare. I pagamenti e i compensi, infatti, possono avvenire completamente in Crevit (al 100% Crevit), oppure parzialmente in “moneta bianco-verde” e per il resto in Euro. La parità è di uno a uno, nel senso che a un Crevit è stato assegnato il valore convenzionale di un Euro. Inoltre, per ogni accredito, viene applicata la commissione del 2% e per ogni fido quella del 5%. In Euro. Perché in fondo la Crevit è un’azienda e ha le sue esigenze. Viene detto esplicitamente e questa onestà è apprezzabile.

I Crevit non possono essere convertiti in Euro da parte degli utenti e sono pertanto fruibili solamente nel circuito Crevit. Questa però non è solo una caratteristica di questa moneta complementare, ma anche di altre, come il Sardex, circoscritto alla Sardegna. Rispetto a queste, Crevit ha il vantaggio dell’universalità o comunque di poter varcare i confini, almeno quelli regionali.



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